ho cominciato a dipingere alle scuole medie: un po’ perché incoraggiato dalla famiglia, un po’ per curiosità, un po’ per noia. firmavo le tele senza pensarci troppo; cognome e anno di produzione, come prevedeva la regola di tutti i pittori poveri di paese.
crescendo, il disegno del tratto divenne sempre più fluido e irriconoscibile, seguendo l’evolversi della mia firma autografa. persi la ‘E’ trasformando la firma in uno scarabocchio del quale si riconosceva distintamente la ‘P’ e qualcosa come una ‘S’, la cui coda finiva per allungarsi inevitabilmente.
all’IED ci fecero abbandonare il tratto calligrafico per ragionare invece con le forme geometriche delle font, indottrinandoci sul monogramma.
son passati tanti anni, non ho qui con me il libretto degli esami per poter controllare, ma ricordo che quel docente fosse il grande walter ballmer.
scartai subito le font sans serif (senza grazie o bastoni) e mi buttai decisamente sul times new roman perché era quello che più si avvicinava al lapidario romano: classico, importante e antico.
dopo vari tentativi ottenni il mio monogramma: le due iniziali si sovrapponevano in modo che l’asta della ‘P’ dividesse a metà il tratto orizzontale della ‘A’, formando una croce. la parte discendente della curva si raccordava con quella orizzontale della ‘A’ sino a diventarne il suo ideale prolungamento e per sottolineare maggiormente l’idea della croce, allungai infine l’asta discendente della ‘P’ di circa una metà.
era molto ‘romanico‘; molto ‘antico‘.
(recentemente ho scoperto che quel mio monogramma è identico a quello utilizzato da un certo pieter aertsen, pittore fiammingo. n.d.a.)
il docente non apprezzò. mi fece usare un carattere bastoni, la ‘A’ maiuscola perse la sua stanghetta orizzontale e venne messa come un cappello alla ‘P’ minuscola.
era orribile. sembrava un segnale stradale che indicava un parcheggio con tettoia.
negli anni successivi, inutile dire che continuai ad usare il mio monogramma romanico antico.
mi avvicinai al medioevo e alle stampe di durer e cominciai piano piano, ad occultare quel mio marchio dentro il disegno delle acqueforti.
quella firma rimase in auge (con successivi ritocchi) sino a due anni fa , quando venne sostituita da una molto più sporca; più grunge, come uso dire.
l’uso del nuovo monogramma venne limitato inconsciamente agli avatar dei tanti social network e non mi posi nessun tipo di problema.
circa due settimane fa, finalmente, ho preso coscienza che tutti i miei lavori digitali (al contrario di quelli manuali) non erano mai stati firmati.
venivano marchiati digitalmente, taggati, ma sul disegno non compariva mai nessuna firma. il perché? non lo so: come ho già scritto, semplicemente non mi ero mai posto il problema.
quell’esigenza fece scaturire un bisogno e a distanza di anni ritornai a cercare la mia firma.
dopo giorni di tentativi riuscii a farmene piacere addirittura due: una geometrica e l’altra più calligrafica.
entrambe si basano sul fatto che le forme delle due lettere minuscole, ovviamente sintetizzate, si assomigliano parecchio: l’occhiello potrebbe anche essere lo stesso e a differire sarebbero solamente le due aste, una ascendente e l’altra invece discendente.
in effetti, se ci fate caso, una ‘a’ è molto simile ad una ‘p’ rovesciata. così come una ‘a’ potrebbe essere molto simile ad un 6 specchiato a sinistra, e la ‘p’ specchiata a sinistra ad un 9.
i marchi mi piacciono, ma non così tanto da sentirli miei.
che fatica essere clienti di se stessi.
per un attimo, tra tutte quelle prove insoddisfacenti, mi balenò in testa che probabilmente non stavo cercando un monogramma ma un marchio vero e proprio, un disegno, un artefatto slegato dalle mie iniziali.
e il primo pensiero fu per la sarcophaga carnaia.
ile atzori
10 luglio 2012
ho provato ad immaginare la tua faccia mentre guardavi quel “segnale stradale che indicava un parcheggio con tettoia”…. 😀
4ndr34
10 luglio 2012
purtroppo non era delle migliori, così come la maggior parte delle idee di altri a proposito delle mie cose…
angelofelicetti
10 luglio 2012
Ciao Andrè! Bello il tuo marchio a fuoco. Per lo stesso motivo ti chiesi ti farmi un logo/marchio da imprimere nelle mie pagine e ti dico che lo uso alla grande. Pensa che mi sono fatto anche la cover per l’iPhone. Adesso non ti manca che fare delle nuove magliette! Il tuo marchio mi ricorda un alieno e anche la lettera A. Besos amigo.
4ndr34
11 luglio 2012
grazie angelo… spero di averlo trovato, perchè mica è detto… 🙂
roberto pes
10 luglio 2012
posta anche le altre firme!!!
così ci facciamo un’idea più concreta della tua evoluzione!
4ndr34
11 luglio 2012
ma no dai… lasciamo spazio alla vostra immaginazione… e poi, proprio tu, dovresti conoscerle (quasi) tutte!!!