i murales di san gavino monreale

Posted on 10 Maggio 2018

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prima o poi era segnato che mi dovessi recare in visita a san gavino monreale ma non mi aspettavo minimamente di arrivarci come ripiego ad un bidone colossale da parte di un noto museo di quella zona, del quale è bene e pio si taccia ormai anche il nome.

ancora furente per la presa in giro, arrivo a san gavino sotto un cielo che minaccia pioggia e trovo parcheggio sotto l’enorme faccione di gigi riva che a braccia conserte sembra cercare il mio sguardo e farmi capire che in fondo, è stato meglio così.
il pezzo è un tributo allo scudetto del cagliari realizzato nell’ottobre del 2017 da paolo mazzucco in arte mamblo.

contatto subito i ragazzi di non solo murales di san gavino monreale tramite la loro pagina facebook e gli chiedo sfacciatamente, così, senza preavviso alcuno, se sia possibile fare un tour dei murales e salvare così la mia giornata.

tutto è cominciato nel 2013 con un fatto brutto: la morte di un giovane ragazzo del paese. si chiamava simone farci, ma tutti ora lo conoscono come skizzo.
la comunità di san gavino fu scossa, e come è uso di quei paesi che ancora condividono tutto, si fece forza insieme per reagire, organizzando così un evento che potesse ricordarlo.
si comincia così con musica e cibo e nel 2014 si arriva all’arte con il primo murales.
da allora non si sono più fermati: 39 opere murarie realizzate in quasi 4 anni con l’ultima, quella di mauro patta, che sarà inaugurata sabato 12 maggio 2018.

tempo 5 minuti e i ragazzi di non solo murales di san gavino monreale mi rispondono via chat: purtroppo organizzare un tour adesso è impossibile ma possono comunque inviarmi la mappa digitale con tutte le opere del paese. ho sempre amato la caccia al tesoro…

proseguendo per via del convento dove mi trovo, riconosco immediatamente lo stile di mauro patta che è sempre in gran forma e non sbaglia un colpo (non perdetevi l’inaugurazione questo sabato!).

arrivo in piazza di chiesa e trovo il pezzo di pina monne realizzato nel maggio del 2017 e che immortala, alla sua maniera, frammenti di quotidianità di paese con una dedica speciale all’oro rosso (lo zafferano) che da queste parti è più che una tradizione.

prendo via trento e scopro subito l’installazione TramaN-Dare di daniela frongia janas, artista di san gavino che tesse e modella fibre naturali in suggestive sculture tessili e un immenso david bowie che poco più avanti mi da poi il benvenuto alla music square, un’intima piazzetta sulla quale si affacciano lucio dalla, pavarotti, bob marley, whitney houston, 2pac, john lennon, andrea parodi, janis joplin, fabrizio de andrè, elvis presley, jim morrison, jimi hendrix, kurt cobain, freddy mercury, sid vicious, amy winehouse e miles davis, tutti coloratissimi e tutti egualmente generati dai pennelli di mamblo.

proseguendo su via trento m’imbatto prima nell’opera di SKAN e poi nelle piastrelle colorate di claudia filigheddu prima di essere avvicinato da una sorridente signora che orgogliosa mi fornisce tutte le dritte possibili su quali opere vedere.

e poi il trompe l’oeil di daniele pillitu del giugno 2017, il pezzo di MrFijodor, quello realizzato nel 2014 da fernando marrocu e antonino pilloni sulla civiltà contadina e ancora andrea meli del 2016 e infine bastardilla, la trentaduenne street artist di bogotà nota a livello internazionale.

il tempo volge al peggio e buttando un occhio all’orologio del cellulare realizzo con dispiacere che non riuscirò a vedere tutte le opere sulla mappa: ma prima di ritornare alla macchina e ripartire, devo assolutamente vedere il muro di ericailcane.

come un bambino davanti ad un vassoio di caramelle che cerca di arraffarne il più possibile mentre la madre lo strattona dall’altra cerco di fare anch’io incetta di murales. e allora riesco ancora a sgraffignare la fille bertha, un giorgio casu con un imponente don chisciotte e il bellissimo gramsci di francesco del casino (noto pittore italiano che molti ricorderanno per il suo stile inconfondibile sui muri di orgosolo).

quando poi giro l’angolo per immettermi in via torino sono davanti all’asinello di ericailcane, e nonostante l’abbia già visto e rivisto nelle tante foto in rete mi emoziono: è davvero molto più grande, molto più bello, molto più tutto dal vivo!
rimango a fissarlo in silenzio, cercando di coglierne tutti i più piccoli particolari.

e non sono più arrabbiato: gigi aveva ragione, se quegli -BIIIIIP- del museo non mi avessero dato buca mi sarei perso tutto questo. mi sarei perso tutto questo oggi.

tornando alla macchina traggo alcune considerazioni personali: san gavino monreale ha scelto di puntare sulla qualità dell’arte e di costruirci sopra una sana attrattiva turistica che funga da traino ad un movimento culturale (anche di moda, ma) che funziona. ha scelto l’arte e il turismo culturale di alto livello con una scelta che potrebbe anche essere scontata ai più ma che qui in sardegna, mi spiace dirlo e spero tanto di essere smentito, scontata non è per niente.

anche se non son riuscito ad ammirarli tutti sono tanti gli artisti che sino adesso hanno partecipato a rendere grande san gavino e voglio comunque citarli tutti:
sergio putzu, fernando marrocu, antonino pilloni, giorgio casu, francesco del casino, andrea meli, antonio cau, andrea casciu, RIP/ART, la fille bertha, crisa, spaik, ericailcane, bastardilla, mamblo, skan, claudia filigheddu, raku, pina monne, daniela frongia janas, daniele pillitu, walter piras, undicisei squad, zed1, mrfijodor, gabriel moreno, chine vaganti, sprar humanitas, mauro patta.

se posso permettermi, un suggerimento all’associazione culturale SKIZZO: create il prima possibile un info point di riferimento e delle mappe cartacee in lingue diverse, da far acquistare ai turisti, magari munite di percorsi per ottimizzare le visite in autonomia (e con dentro anche le varie informazioni sul dove mangiare, dormire e fare shopping).
in attesa poi di tour guidati da vivo, tour virtuali, app e gare sportive.

questo fine settimana, il 12 e il 13 maggio 2018, torna l’evento monumenti aperti a san gavino e vedo con piacere che sono ancora pochi i posti disponibili per partecipare ai tour dei murales: se avete la possibilità andate e salutatemeli tutti.